Riattivazione di una microspia “dormiente” nel domicilio o scaduta autorizzazione all’intercettazione?
In una indagine relativa ad un’associazione di stampo mafioso erano state autorizzate nel 2019 una pluralità di intercettazioni, ma una delle microspie cessò di funzionare ed allora il PM, dispose nel 2020, sulla base dell’originaria autorizzazione dell’anno precedente, una nuova captazione nei confronti di quell’indagato (non è chiaro dalla sentenza se riattivando da remoto la stessa microspia o collocandone nel suo appartamento una diversa), in assenza di provvedimento di autorizzazione all’intrusione nell’abitazione: la Corte di cassazione penale, Sez. VI, con la sentenza 26 agosto 2025, n. 29735 ha affermato l’utilizzabilità dei risultati delle intercettazioni, sostenendo che il provvedimento di autorizzazione riguarda l’intrusione e le captazioni e non anche le operazioni materiali di collocazione delle microspie.