Il decreto sicurezza e il nuovo reato di rivolta in carcere
Il D.L. 11 aprile 2025, n. 48 (c.d. decreto Sicurezza), convertito in L. 9 giugno 2025, n. 80, all’interno delle modifiche attinenti all’ordinamento penitenziario ha introdotto il nuovo delitto di rivolta in carcere, includendolo nell’ombrello(ne) dei delitti ostativi ai benefici penitenziari. La fattispecie incriminatrice di nuovo conio presenta aspetti di criticità, sia in ragione dell’indeterminatezza di alcuni elementi costitutivi del reato che dello sbilanciamento verso alcuni beni di rilievo costituzionale, a discapito irragionevolmente di altri, i quali verranno portati a breve all’attenzione della Corte costituzionale