Inammissibile l’intervento della Corte sulla delimitazione della cittadinanza iure sanguinis
La Corte Costituzionale, sentenza 31 luglio 2025, n. 142 ha dichiarato l’inammissibilità e la non fondatezza – in riferimento agli artt. 1, 3 e 117, comma 1, Cost. – delle questioni di legittimità costituzionale dell’art. 1 della L. n. 91 del 1992, nella parte in cui, stabilendo che è cittadino per nascita il figlio di padre o di madre cittadini, non prevede alcun limite all’acquisizione della cittadinanza iure sanguinis, poiché non è ammissibile un intervento della Corte costituzionale che limiti l’acquisizione della cittadinanza per discendenza, attraverso una sentenza manipolativa che operi scelte, fra molteplici possibili opzioni, connotate da un ampio margine di discrezionalità e che hanno incisive ricadute a livello di sistema.