Lettera di Luciano Guarnieri

Tribuna Aperta sul tema della Cassa. Oggi pubblichiamo nella rubrica “Tribuna Aperta” un contributo sulla nostra previdenza pervenuto alla redazione da un Collega che esprime le proprie opinioni e preoccupazioni (più o meno condivisibili). La rubrica “Tribuna Aperta” è nata proprio con l’intento di offrire uno spazio per l’espressione di opinioni, idee e riflessioni su temi di interesse comune, purché argomentate e presentate con toni rispettosi e non offensivi. Pubblichiamo questo contributo nell’ottica di stimolare un dibattito su uno dei temi centrali nella politica del notariato. Un tema che richiede una preparazione approfondita e che spesso viene affrontato in maniera atecnica. La formazione in materia avviene principalmente in altri contesti e con altri strumenti ma confido che anche il dibattito all’interno della Rubrica possa svolgere un ruolo utile. Invito quindi anche chi ha opinioni diverse o argomentazioni contrapposte a partecipare al dibattito, arricchendo così la discussione. Lucia Folladori.
Il Notariato in tribunale

L’associazione dei notai in pensione ha promosso una causa contro la Cassa Nazionale del Notariato, avanti il giudice del lavoro del Tribunale di Torino, per la perequazione delle pensioni. Era inevitabile. Quando le due parti della categoria notarile demandano ai Tribunale del lavoro la soluzione della vertenza emerge un solo significato. L’intera categoria notarile ha perso. È questo il frutto amaro che deriva dalla cattiva gestione della Cassa Nazionale negli ultimi decenni.
Ogni Cassa di previdenza ha come ragion d’essere il rispetto dei due canoni fondamentali: l’adeguamento allo Statuto e ai vincoli di legge, nonché il dovere di adeguare la pensione all’inflazione, al fine di mantenere invariato il tenore di vita dei pensionati.
La Cassa Nazionale del Notariato ha rispettato il primo canone derivante dal suo Statuto, ma non il secondo, perché i vincoli di bilancio non lo permettevano e ha perseguito questo percorso da oltre dieci anni.
Ciò dimostra che la nostra Cassa di previdenza è in crisi strutturale.
È da più di venti anni che vado ripetendo che i bilanci della Cassa sono in crisi e che va modificato l’intero impianto del nostro sistema previdenziale.
Il Consiglio di amministrazione della Cassa ha sempre voluto ignorare le critiche di sistema di coloro che richiedono una sostanziale riforma.
Agevolata in ciò dal nostro fallimentare sistema elettorale di nomina dei rappresentanti del Consiglio di Amministrazione.
Siamo arrivati avanti il Tribunale del Lavoro di Torino.
Quale che sia la decisione del Tribunale, la categoria ha perso, perché i numeri dei nostri bilanci sono più forti delle opinioni del Consiglio di Amministrazione.
La soluzione del problema non dipende dal tribunale del Lavoro di Torino, ma dalla volontà dell’intera classe notarile di affrontare finalmente la riforma del sistema previdenziale unitamente al sistema di nomina dei consiglieri.
Non vedo altra soluzione che passare al sistema contributivo, non più sulla base del repertorio, ma dei redditi professionali effettivi risultanti dalla denuncia IRPEF.
Solo così, i bilanci della Cassa potranno liberamente espandersi con vantaggi per tutti, notai in attività e pensionati, poiché le pensioni saranno adeguate ai contributi versati.
Luciano Guarnieri
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