Notariato e innovazione: dati, intelligenza artificiale, comunicazione e ascolto dei notai
Pubblichiamo l’intervento del Presidente di Federnotai, Edoardo Rinaldi, all’ultima giornata del LX Congresso Nazionale del Notariato di Roma e che invita, al termine del suo discorso, tutti i notai d’Italia al prossimo Congresso Nazionale di Federnotai del 15 novembre.

Care Colleghe e cari Colleghi,
sono felice di essere con voi oggi e di poter presentare la relazione di Federnotai, ma devo ammettere che ho poco da raccontarvi. Sono passati solo cinque mesi dall’ultimo Congresso Nazionale, e inevitabilmente non ci sono state novità sostanziali su cui aggiornare la nostra discussione.
Questo non è solo un mio tema: l’intero Congresso riflette questa mancanza di nuove prospettive. Con il dovuto rispetto per i relatori e per l’organizzazione, il tema centrale della gestione e dell’aggiornamento dei dati nei pubblici registri notarili è ormai saturo, già ampiamente dibattuto e ridiscusso.
Probabilmente proprio la vicinanza di due congressi non permette di elaborare un tema congressuale innovativo e avvincente; forse è ora di ripensare la formula del Congresso: con il doppio appuntamento si rischia di svuotarne il valore, ed è preferibile che il Congresso torni a essere un solo evento annuale, con temi rinnovati e strategici.
La questione dei dati: una risorsa del Notariato
Pur sapendo che il tema dei dati è già stato ampiamente discusso, non possiamo ignorare il suo ruolo centrale nella nostra attività. Alimentare i pubblici registri per tutelare la pubblica fede rappresenta infatti una ricchezza collettiva: i dati provenienti dai nostri atti costituiscono un fondamentale strumento di certezza e sicurezza nei negozi giuridici.
È tuttavia indispensabile mantenere una visione realistica. I dati notarili, recentemente paragonati al ‘petrolio’ moderno, sono comunque di proprietà pubblica e disponibili a tutti. Non si può, inoltre, sottovalutare che alcune società private abbiano raccolto un numero significativo di nostri atti, acquisendone una disponibilità estesa. Sebbene questo aspetto meriti un approfondimento, è chiaro che il Notariato può e deve gestire questi dati al servizio della collettività, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy.
È fondamentale quindi preservarne il valore e il corretto utilizzo, pur ridimensionando l’idea che i dati possano rappresentare un capitale esclusivo del Notariato.
La svolta dell’intelligenza artificiale, la necessità di programmazione e attività strategica
È evidente come, proprio a causa della limitatezza dell’argomento principale, molti relatori abbiano preferito concentrarsi su un tema decisamente più attuale: l’intelligenza artificiale. Non è un caso, infatti, che i dibattiti più accesi abbiano riguardato proprio il ruolo dell’IA all’interno del Notariato, sia come supporto operativo, sia come motore di innovazione.
L’interesse per l’intelligenza artificiale non deve però limitarsi ad un tema di tendenza: deve rientrare in una strategia chiara e definita.
È responsabilità del Consiglio Nazionale del Notariato costruire e mantenere una strategia di lungo periodo, figlia di una volontà programmatica che abbracci tutti gli ambiti professionali e che parta dalle esigenze della categoria, che detti obiettivi chiari a cui concorrano tutte le istituzioni notarili e soggetti terzi che possano aiutarci a realizzarla.
Il vero rischio che il Notariato corre oggi è quello di scivolare nell’autoreferenzialità. La nostra professione ci abitua, ogni giorno, a prendere decisioni di grande rilevanza e spesso in solitudine, sviluppando in noi un profondo senso di responsabilità ed una naturale attitudine all’autosufficienza. Questa esperienza può generare la convinzione di essere in grado di affrontare qualsiasi tipo di attività o problema con la stessa prontezza e determinazione.
Tuttavia, sarebbe un errore non riconoscere i limiti di tale approccio. Con umiltà e una buona dose di coraggio, dobbiamo ammettere che alcuni aspetti delicati e specifici richiedono competenze specialistiche che non sempre possediamo. Delegare queste attività a professionisti con esperienza e conoscenze specifiche non è una rinuncia alla nostra capacità, ma una scelta consapevole che rafforza la nostra professione e garantisce l’eccellenza del servizio che vogliamo offrire.
L’importanza di una struttura organizzata per il Notariato
In questo contesto, si avverte la necessità di una struttura organizzativa più solida, capace di sostenere il Notariato con una strategia ben definita. È fondamentale disporre di un’organizzazione che non solo comprenda a fondo le relazioni con il legislatore, ma che possa anche monitorare le nuove normative, valutarne le implicazioni e organizzare incontri costruttivi con i decisori pubblici, in modo propositivo e qualificato.
Le competenze interne, pur eccellenti, non bastano. E’ indispensabile il supporto di specialisti capaci di muoversi efficacemente, affinché le nostre istanze siano rappresentate in modo adeguato e le normative rispecchino le reali esigenze di cittadini e imprese. Il Notariato ha bisogno di una presenza istituzionale attiva e autorevole, frutto di un’organizzazione che sia in grado di supportare una strategia ampia e di coordinare attività quali convegni, studi e iniziative pubbliche mirate alla valorizzazione della nostra funzione giuridica.
Questa capacità di dialogo e influenza istituzionale è un elemento imprescindibile per tutelare e rafforzare il nostro ruolo, non solo sul piano nazionale, ma anche in ambito europeo, dove le direttive comunitarie incidono in misura crescente sulla nostra professione.
In quest’ottica, è deludente constatare in questo Congresso l’assenza di interlocutori europei e di rappresentanti della Commissione Europea: la loro partecipazione avrebbe rappresentato un’opportunità preziosa per affermare il nostro ruolo.
La comunicazione: chiarezza e trasparenza
Un altro punto cruciale è il rafforzamento della comunicazione, sia interna che esterna, attività ancillare a quella strategica, ma non meno importante di essa.
Quanto alla comunicazione interna, l’esperienza dell’ultimo Congresso ha dimostrato quanto sia necessario maggiore dialogo. Il sindacato ha proposto di mettere a disposizione della categoria i temi di dibattito almeno 30 giorni prima dell’evento, così da evitare che il Congresso si trasformi in un monologo del Consiglio Nazionale. Questo permetterebbe, invece, un confronto reale e partecipato su questioni cruciali.
La nota è da farsi ai principi deontologici. Come è possibile che tali norme, che andranno a regolamentare e plasmare la nostra professione, non siano state diffuse o almeno presentate prima di questo Congresso per permettere una discussione franca e diretta ? Perché non sono state rese note almeno ai CND, che devono applicarle e ben avrebbero potuto presentare loro osservazioni?
Quanto alla comunicazione verso l’esterno, tanto è stato fatto ma molto deve essere ancora svolto. È chiaro che ogni strategia di comunicazione deve avere alle spalle una visione chiara e condivisa, capace di integrare il dialogo tra i diversi livelli del Notariato e di parlare non solo ai notai, ma anche a cittadini e imprese. Ciò richiede eventi e campagne di comunicazione mirate, che valorizzino l’essenza della nostra professione ed il nostro impegno per la certezza del diritto. Anche in questo ambito, occorre affidarsi a professionalità esterne che permettano di attuare la strategia politica fissata dai nostri vertici.
Da qui, il nostro ordine del giorno che vuole dare ancora più linfa e forza alla comunicazione auspicando un aumento delle risorse dedicate. Ordine del giorno che è stato aspramente criticato senza alcun motivo, trattandosi di una richiesta di continuare a fare quanto sinora realizzato con maggior vigore ed a lungo termine, in una strategia di più ampio respiro.
Ascoltare i notai
Una strategia efficace deve partire dall’ascolto. C’è, purtroppo, un certo scollamento tra i vertici della nostra professione e la base dei notai, che sentono sempre più distante la dirigenza nazionale. Il sindacato è privilegiato in questo senso, poiché raccoglie costantemente le lamentele e le osservazioni della categoria e sappiamo che le differenze tra nord e sud, sottolineate in queste giornate di lavori, non sono più le uniche.
Oggi, ci sono notai di provincia e di città, giovani e meno giovani, e ognuno di questi gruppi affronta sfide specifiche. I notai giovani tendono ad essere più tecnologici e produttivi, a volte con strutture snelle e meno collaboratori, mentre i colleghi più anziani talvolta tardano a vedere il potenziale delle nuove tecnologie.
Con sempre maggiore frequenza i giovani faticano a far quadrare i conti dello studio senza quei ricavi che la professione potrebbe loro portare. Sono spesso soli nella loro attività che potrebbero svolgere con più profitto in forma aggregata. E’ facile prevedere come nel futuro ci saranno sempre diverse e nuove forme di collaborazione fra notai, a partire dalla semplice condivisione degli spazi sino alla vera e propria associazione. Questo permetterebbe anche di ovviare ad un’altra problematica, che si ravvisa in tutte le professioni, ovvero la mancanza di collaboratori.
Il declino economico, anche dei meno giovani, porta spesso a disaffezione verso la professione e a pensionamenti appena possibile.
Dunque, in una visione strategica si dovrebbe intervenire sia sull’equo compenso, richiedendo l’adeguamento dei parametri ministeriali alle specificità della nostra professione, sia sulla produttività degli studi notarili.
La normativa sull’equo compenso potrebbe essere estesa a tutti i nostri clienti. Trattasi di una di quelle battaglie che il Notariato deve avere l’umilità di comprendere debba essere portata avanti insieme alle altre professioni. Tuttavia, un compenso equo deve prevedere anche attività e prestazioni di qualità ed efficienza a vantaggio di cittadini e imprese. Occorre quindi aiutare i CND, dando loro risorse e strumenti per intervenire a tutela degli interessi di cittadini e imprese, ove tali interessi vengano disattesi da prestazioni notarili superficiali o inadeguate.
L’intelligenza artificiale come strumento per la produttività e la crescita del Notariato
L’aumento della produttività, che consenta l’aumento dei margini sui ricavi, deve essere attuato attraverso una modernizzazione dell’attività.
L’intelligenza artificiale rappresenta oggi una risorsa fondamentale per migliorare la produttività dei nostri studi notarili e per elevare la qualità del servizio che offriamo. Durante il Congresso, non le è stato dato il giusto rilievo, eppure i numeri sono eloquenti: negli Stati Uniti, i grandi colossi tecnologici investono ogni anno decine di miliardi di euro nell’IA, spingendo la loro economia verso una leadership mondiale che si fonda sui servizi avanzati e sull’efficienza tecnologica. In Europa, ed in particolare in Italia, siamo ancora indietro ma si avverte l’obbligo di aggiornare le nostre competenze per rispondere efficacemente alle richieste di un mercato sempre più orientato verso soluzioni tecnologiche all’avanguardia.
Occorre ammettere che, su questi temi, il Notariato ha bisogno di collaborazioni con soggetti esterni, realtà che abbiano accumulato esperienze e competenze specifiche in questo ambito innovativo, partner esterni con una comprovata esperienza, senza necessità che siano un’espressione diretta del Notariato stesso. Guardare a soggetti che hanno già investito miliardi di euro in ricerca e sviluppo sull’IA significa attingere ad una conoscenza approfondita ed avanzata, in grado di colmare il divario e offrire al Notariato strumenti di innovazione concreta e soluzioni d’eccellenza. Aprirsi a queste collaborazioni ci permette di beneficiare di un patrimonio di competenze che arricchisce la nostra professione, mantenendola al passo con i tempi.
Integrare la nostra professione con l’intelligenza artificiale non è solo una scelta di efficienza, ma una strategia per rendere il Notariato più moderno, dinamico e capace di attrarre nuovi talenti. L’IA, infatti, non solo ci permetterà di rispondere con maggiore tempestività e precisione alle esigenze della clientela, ma rappresenterà anche un fattore di attrazione per le giovani generazioni, offrendo un’immagine della professione in linea con l’evoluzione tecnologica. In un contesto in cui la carenza di collaboratori potrebbe diventare un problema, l’IA offre una risposta concreta: grazie all’automazione di processi ripetitivi ed al supporto nell’analisi dei dati, consente di ottimizzare le risorse interne, aumentare la produttività e mantenere un’elevata qualità del lavoro anche in condizioni di staff ridotto.
Spetta a noi, con il supporto delle competenze adeguate e di partner qualificati, guidare questa trasformazione affinché l’intelligenza artificiale diventi una componente strategica dei nostri studi ed un motore di crescita per la nostra professione. È però fondamentale che in ogni fase della nostra attività manteniamo pienamente il controllo, consolidando il nostro ruolo di garanti della sicurezza giuridica e dell’ordine pubblico economico in ogni transazione. L’IA deve essere un’opportunità che rafforzi la nostra funzione, sostenendo il nostro giudizio professionale senza mai sostituirsi ad esso, in modo da preservare i valori che sono alla base della nostra professione.
Notariato e innovazione
Ecco perché è essenziale che il Consiglio Nazionale del Notariato e tutti i nostri organismi di categoria operino con una visione strategica, investendo nel futuro della professione e fornendo ai notai strumenti tecnologici all’avanguardia. La nostra categoria è stata storicamente protagonista di grandi innovazioni: siamo stati noi ad informatizzare i registri immobiliari, offrendo garanzie di sicurezza, affidabilità e tutela della pubblica fede. Oggi, però, le sfide richiedono di spingerci oltre, ampliando le nostre competenze digitali e sfruttando nuove opportunità.
Un esempio fondamentale è la costituzione delle SRL online, una nostra competenza che necessita di maggiore attenzione e semplificazione. Le procedure attuali, purtroppo, risultano troppo complesse e, a volte, fallaci, scoraggiandone l’utilizzo. È cruciale rivedere tali procedure per renderle più efficienti ed accessibili, affinché questa competenza venga valorizzata al massimo. Se non siamo noi a gestirla in modo ottimale, c’è il rischio concreto che altri soggetti possano farsi avanti, privando i cittadini della sicurezza giuridica e del controllo di legalità che solo il Notariato può garantire.
Il nostro sindacato
Federnotai si impegna con responsabilità ad accompagnare il Notariato verso una modernità che integri sia l’innovazione tecnologica sia nuove forme di aggregazione professionale, aspetti entrambi essenziali per il futuro della categoria. L’aggregazione, infatti, rappresenta non solo una risposta alle sfide del mercato, ma anche una componente fondamentale dell’innovazione, poiché consente ai notai di condividere risorse, competenze e strumenti tecnologici avanzati.
Puntiamo a creare una vera cultura dell’innovazione e dell’aggregazione, dove ogni collega possa sentirsi parte di una rete più ampia e strutturata.
Vogliamo stimolare, formare e sostenere ogni notaio in questo percorso, affinché nessuno rimanga escluso dai cambiamenti che stanno rivoluzionando ogni attività professionale. Con una solida base di collaborazione e strumenti avanzati, Federnotai vuole garantire che il Notariato sia sempre più pronto e competitivo per rispondere con efficacia alle nuove esigenze dei cittadini e del sistema economico.
Prossimo appuntamento il 15 novembre
Siete tutti invitati a discuterne al prossimo Congresso di Federnotai, che si terrà a Firenze il 15 novembre, interamente dedicato a temi cruciali come l’intelligenza artificiale e l’attività notarile in forma aggregata. Sarà un’occasione preziosa per confrontarci, anche a distanza, per esplorare strumenti concreti di automazione e per apprendere nuove modalità operative che ci consentiranno di mantenere alta la nostra competitività e di rispondere efficacemente alle richieste dei nostri tempi.
Scarica la Locandina del prossimo Congresso di Federnotai 2024
Non sarà solo una semplice occasione di aggiornamento, ma un momento di riflessione collettiva su come il Notariato possa evolvere per continuare a essere un pilastro della sicurezza giuridica, anche in un contesto profondamente mutato dalle nuove tecnologie.
Attraverso presentazioni, tavole rotonde e analisi di aspetti pratici, esploreremo le migliori pratiche e le innovazioni già in atto, offrendo ai notai strumenti immediatamente applicabili per migliorare la propria efficienza operativa.
Perché il nostro obiettivo è chiaro: fare del Notariato una professione moderna, efficiente, e sempre orientata al servizio di cittadini e imprese. Il prossimo Congresso di Federnotai è la continuazione di un percorso di crescita, che vede il sindacato impegnato in iniziative di formazione e supporto costanti, affinché l’innovazione non sia un ostacolo, ma un’opportunità per tutti noi.
Vi invito, quindi, a unirvi a noi in questo importante progetto: iscrivetevi al sindacato, partecipate al Congresso del 15 novembre e condividete questo impegno per costruire insieme il futuro del Notariato.
Edoardo Rinaldi, Presidente di Federnotai
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