24 Ottobre 2024

Sintesi della Relazione annuale 2024 della Cassa Nazionale del Notariato

In vista del Congresso Nazionale, che inizierà questo pomeriggio, è stata pubblicata su CNN Notizie n° 193, del 18/10/2024, la Relazione della Cassa Nazionale del Notariato (ottobre 2023 – ottobre 2024). Questo documento di 59 pagine (53 se escludiamo le ultime dedicate ai membri degli Organi) potrebbe risultare impegnativo da leggere per molti di noi. Per agevolarne la comprensione e prepararci al dibattito del Congresso, abbiamo deciso di proporvi una sintesi dei contenuti, realizzata con il supporto dell’intelligenza artificiale.

Abbiamo selezionato i temi che riteniamo più significativi, confidando di aver mantenuto fedelmente il senso della Relazione. Ci auguriamo che questa sintesi possa essere utile sia per far conoscere il contenuto della Relazione a chi non ha ancora avuto modo di leggerla integralmente, sia per scoprire (per chi non lo avesse già fatto) un utile strumento che l’I.A. mette a nostra disposizione per supportare le nostre attività.

Buona (micro) lettura!

Abstract

La Relazione offre un’analisi delle attività svolte dalla Cassa e del contesto economico in cui ha operato. Nonostante l’incertezza economica e il rallentamento dell’attività notarile, la Cassa ha registrato un avanzo di gestione di 62,8 milioni di euro e presenta un patrimonio netto di 1,8 miliardi, garantendo copertura per le pensioni per 7,91 anni, ben oltre i requisiti legali. Il saldo previdenziale è stato positivo per 83 milioni di euro, anche se i contributi sono diminuiti di oltre 20 milioni e i costi pensionistici sono aumentati di 8 milioni.

Tra le problematiche discusse, emergono il “rischio longevità” (legato all’aumento dell’aspettativa di vita degli iscritti, che incrementa il numero di pensioni erogate), il fenomeno del pre-pensionamento e l’aumento degli importi delle pensioni. La Cassa ha stabilito l’annualità pensionistica per il 2023 a 7.054 euro.

La gestione patrimoniale ha visto una diversificazione degli investimenti e una riduzione delle operazioni mobiliari nel 2023, mantenendo un approccio prudente in attesa della stabilizzazione dei mercati. Anche la gestione immobiliare ha puntato a valorizzare il patrimonio attraverso alienazioni e incentivi per la messa a reddito. In sintesi, la relazione evidenzia un’attenta gestione finanziaria e previdenziale in un contesto economico difficile, garantendo la stabilità e la sostenibilità dell’ente per il futuro.

Sintesi della relazione

La relazione della Cassa Nazionale del Notariato (ottobre 2023 – ottobre 2024) illustra le attività svolte, partendo dal contesto economico, politico e normativo in cui ha operato. Si evidenzia che, sebbene ci sia stata una crescita globale nel 2023 (inferiore rispetto al 2022), l’economia ha risentito di un’inflazione elevata e di tensioni geopolitiche commerciali. Le previsioni per il 2025 suggeriscono una diminuzione dell’inflazione e una ripresa del commercio globale.

Dopo tale premessa, la Relazione evidenzia i risultati della gestione della Cassa.

Nel 2023, nonostante l’incertezza economica e il rallentamento dell’attività notarile, la Cassa Nazionale del Notariato ha riportato un avanzo di gestione di 62,8 milioni di euro, con un patrimonio netto di 1,8 miliardi di euro. Questo patrimonio assicura una copertura delle pensioni per 7,91 anni, superando ampiamente il requisito legale di 5 anni, e garantisce la stabilità finanziaria dell’ente. Inoltre, il saldo previdenziale è stato positivo per 83 milioni di euro, nonostante una diminuzione dei contributi di oltre 20 milioni e un incremento del costo pensionistico di 8 milioni.

Al calo in esame hanno contributo (rispetto al 2022):

la diminuzione del numero degli atti notarili sottoscritti (a 3,7 milioni, contro i 3,9 milioni dell’anno precedente, pari quindi a una riduzione di circa – 5,70%);

e la riduzione degli onorari di repertorio (di circa – 6%).

Ciò è avvenuto in tutte le Regioni italiane (con maggiori riduzioni per Friuli-Venezia Giulia (-9,15% onorari, -9,12% atti) e Marche (-8,87% onorari, -6,70% atti)).

Il valore del repertorio medio per atto è leggermente diminuito, passando da 218,1 euro nel 2022 a 217,8 euro nel 2023. Il Trentino-Alto Adige si conferma con il valore più alto (284,2 euro per atto), mentre l’Umbria è la regione con il valore più basso (186,0 euro per atto).

Questo calo del numero di atti notarili e repertori ha avuto un impatto negativo sulle entrate contributive, che sono scese del 6,2%, passando da 329,9 milioni di euro nel 2022 a 309,3 milioni di euro nel 2023.

Le aliquote contributive sono rimaste invariate al 42% per tutti gli atti, tranne per quelli di valore inferiore a 37.000 euro, per i quali l’aliquota è del 22%.

La Relazione affronta poi alcune problematiche specifiche, tra cui:

il c.d. “longevity risk”: evidenziando che l’aumento del costo delle pensioni è influenzato anche dall’allungamento dell’aspettativa di vita della popolazione assistita, che comporta un maggior numero di anni di erogazione delle pensioni e può influenzare l’equilibrio previdenziale. Negli ultimi vent’anni, il numero degli iscritti è aumentato, raggiungendo 5.005 unità, con una presenza femminile che ha raggiunto il 39% nel 2023. Sebbene questa crescita sia positiva, può comportare un aumento delle spese, come l’indennità di maternità e il debito pensionistico. Per garantire la sostenibilità dell’ente, è cruciale mantenere un rapporto stabile tra iscritti attivi e pensionati, storicamente di 2 attivi per ogni pensionato. Il rischio legato alla longevità è evidente osservando l’aumento del numero di pensioni pagate dalla Cassa Nazionale del Notariato dal 2000 al 2023: il numero delle “pensioni dirette” erogate ai notai è cresciuto in tale periodo di 651 unità.

Il pre-pensionamento: le statistiche mostrano una correlazione tra il valore medio degli onorari di repertorio e la probabilità di andare in pensione anticipatamente: i notai sono più propensi a pensionarsi anticipatamente in tempi di incertezza economica e di bassa retribuzione. Anche questo fenomeno va attentamente monitorato.

Gli adeguamenti degli importi delle pensioni mensili

A lungo termine, gli adeguamenti degli importi delle pensioni mensili hanno avuto un impatto significativo sulla spesa pensionistica della Cassa. Ad esempio, la pensione per un notaio con 40 anni di servizio è aumentata del 785%, passando da 870 euro nel 1981 a 7.703 euro nel 2023, mentre l’indice FOI dell’Istat è cresciuto solo del 463%. Questo indica che l’importo delle pensioni è aumentato più rapidamente rispetto all’inflazione, con un impatto economico considerevole nel tempo.

L’assegno di integrazione

Un indicatore utile per comprendere lo sviluppo dell’attività notarile è la “media nazionale,” che serve a definire l’assegno di integrazione. Questo assegno è concesso agli iscritti che non raggiungono un livello prefissato di repertorio e rappresenta una risposta della Cassa alle difficoltà affrontate dai notai, soprattutto in aree con bassa domanda di servizi. Nel 2023, la spesa per l’assegno di integrazione è aumentata leggermente, passando da 1,8 milioni di euro nel 2022 a quasi 2 milioni di euro nel 2023. Questo incremento è principalmente attribuito all’aumento del numero di richiedenti aventi diritto, che sono passati da 105 a 119.

Il costo complessivo delle pensioni per l’anno 2023

Nel 2023, le prestazioni istituzionali corrisposte dalla Cassa Nazionale del Notariato hanno visto un costo complessivo per le pensioni di 226,8 milioni di euro, con un incremento di 8,3 milioni rispetto all’anno precedente. Questo aumento è attribuibile a due fattori principali: le dinamiche demografiche e un riconoscimento economico da parte del Consiglio di Amministrazione. Nonostante una diminuzione del gettito contributivo, è stato erogato un assegno una tantum di 2.000 euro ai titolari di pensione a maggio 2023, comportando un costo totale di circa 5,1 milioni di euro.

Nel 2023, oltre all’indennità di maternità, la Cassa ha sostenuto ulteriori oneri per circa 8,5 milioni di euro, di cui 5,9 milioni destinati alla copertura della polizza sanitaria. In controtendenza rispetto all’andamento della spesa pensionistica, il costo per l’indennità di cessazione ha mostrato una lieve flessione, attestandosi a 33,3 milioni di euro, con una diminuzione dello 0,18% rispetto all’anno precedente. Questo risultato è influenzato dal numero dei beneficiari, che è stato di 106, e dall’anzianità media di servizio, che si è attestata sui 41 anni.

L’importo dell’annualità per il 2023 è stato stabilito a 7.054 euro, leggermente inferiore rispetto ai 7.154 euro del 2022, e il suo calcolo si basa sulla media nazionale degli onorari di repertorio degli ultimi venti anni. Si è osservato un adeguamento più elevato di questo valore rispetto a quello nominale nel tempo.

La copertura finanziaria dell’indennità di cessazione è garantita dalla capitalizzazione dei contributi versati nel tempo, oltre che dalle rendite derivanti dalla gestione del patrimonio dell’ente. La strategia di gestione patrimoniale della Cassa ha mirato a diversificare gli investimenti e a garantire la sostenibilità finanziaria a lungo termine.

Tematiche previdenziali e assistenziali

a) Perequazione automatica delle pensioni e indennità di cessazione

Secondo l’art. 20 del Regolamento di Previdenza e Assistenza, l’aggiornamento degli importi delle pensioni è escluso se l’importo totale dei contributi risulta pari o inferiore al totale delle prestazioni pensionistiche erogate nello stesso anno. Per l’esercizio 2023, i contributi ammontano a 309,3 milioni di euro, mentre le pensioni ammontano a 226,6 milioni di euro. In conformità all’articolo 20 del Regolamento per l’attività di Previdenza e Solidarietà della Cassa, l’Ufficio Previdenza e Assistenza ha calcolato i parametri per l’eventuale indice di rivalutazione delle pensioni, che sarà applicato dal 1° luglio 2024. Il potenziale aumento delle pensioni è stato valutato considerando la variazione annuale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, pari al 5,4%, e la variazione percentuale della media individuale dei contributi versati alla Cassa, che ha registrato un calo dell’1,5%.

La variazione dell’indice dei contributi è stata calcolata confrontando la media individuale dei contributi dell’anno precedente (2023) con quella del secondo anno antecedente (2022), mantenendo costante il numero dei notai e l’aliquota contributiva. Nel 2023, l’aliquota non ha subito variazioni rispetto all’anno precedente.

Dopo la riforma del Decreto Ministeriale del 18 aprile 2023, il numero complessivo dei posti notarili è stato fissato in 5.971 unità al 31/12/2023, rispetto ai 6.270 unità esistenti al 31/12/2022. Tenendo conto di questi indici (5,4% per la variazione ISTAT e -1,5% per la variazione della media individuale dei contributi), il Consiglio di Amministrazione della Cassa del Notariato ha deliberato di non applicare il meccanismo di perequazione delle pensioni per l’anno 2024.

Nel periodo considerato (ottobre 2023 – settembre 2024), sono state deliberate 109 nuove pensioni dirette, di cui 64 per limiti di età, 40 a domanda, 4 totalizzate e 1 per inabilità; sono state inoltre deliberate 6 pensioni indirette e 54 di reversibilità.

b) Indennità di cessazione

In seguito alla determinazione della media nazionale dei repertori per l’anno 2023, la Cassa ha aggiornato gli importi dell’indennità di cessazione spettante ai Notai che andranno in pensione nel corso dell’anno 2024. L’importo dell’indennità di cessazione per il 2024 è stato fissato a € 6.920,05 per ogni anno di anzianità effettiva, rispetto ai € 7.053,63 calcolati per il 2023, registrando così un decremento di € 133,58.

Secondo la delibera n. 188/21 del Consiglio di Amministrazione, approvata il 14 dicembre 2022 dai Ministeri Vigilanti, questo valore di 6.920,05 euro si applica alle anzianità di servizio maturate dal Notaio fino al 31 dicembre 2022. Per le annualità di esercizio successive, il valore di riferimento è definito secondo il nuovo comma 1 quater dell’art. 23 del Regolamento di Previdenza e Solidarietà, non potendo superare una volta e mezzo l’ammontare della mensilità lorda minima di pensione erogata dalla Cassa, attualmente pari a 4.255,84 euro. Pertanto, l’ammontare complessivo dell’indennità di cessazione per un Notaio che si colloca in quiescenza nel 2024 si compone di due diversi parametri:

€ 6.920,05 per le annualità di esercizio effettive maturate dall’inizio dell’attività professionale fino al 31 dicembre 2022;

€ 6.383,76 per le annualità di esercizio successive.

Per quanto riguarda le nuove pensioni deliberate, l’indennità di cessazione ha riguardato 115 interessati (109 notai e 6 superstiti). A seguito della conclusione degli effetti della norma transitoria dell’art. 26 del Regolamento per l’Attività di Previdenza e Solidarietà previsto dall’art. 4 dello Statuto della Cassa (secondo la delibera n. 141 del 14 dicembre 2013 del Consiglio di Amministrazione), l’erogazione della prestazione in esame è avvenuta in unica soluzione per tutti gli iscritti.

c) Polizza assicurativa sanitaria

Nel periodo in esame, la copertura sanitaria è continuata con la Compagnia Reale Mutua di Assicurazioni, articolata in due piani: un piano sanitario base automatico e gratuito per gli iscritti e per i titolari di pensione (esclusi i familiari), e un piano sanitario integrativo ad adesione con un contributo a carico del titolare, con la possibilità di estensione ai familiari. Segue la descrizione delle caratteristiche del Piano sanitario base e del Piano sanitario integrativo.

L’assetto delle garanzie della polizza è rimasto invariato rispetto al precedente triennio, con l’introduzione di lievi correttivi su prestazioni a maggiore frequenza, finalizzati a permettere di mantenere stabilità tecnica ai piani senza aumentare i costi a carico degli aderenti. L’impegno economico della Cassa per il piano sanitario base è aumentato, passando da 697,50 euro a 750,00 euro pro capite. Per migliorare l’operatività dei piani sanitari e affrontare criticità precedenti, sono state inserite due nuove clausole nelle Condizioni Generali di Assicurazione, garantendo la copertura ultronea delle prestazioni iniziate durante la vigenza del contratto e la continuità di copertura per gli aderenti al precedente piano integrativo. La Compagnia ha anche ampliato il network di strutture convenzionate.

d) Assegno di integrazione

Con delibera n. 26 del 21 marzo 2024, il Consiglio di Amministrazione ha stabilito il massimale di integrazione per l’anno 2023, confermando la percentuale del 40% dell’onorario medio nazionale. L’ammontare massimo dell’assegno è di € 32.738,45. Nel periodo da ottobre 2023 a settembre 2024, sono state presentate 123 richieste di assegni di integrazione, rispetto alle 128 dello stesso periodo dell’anno precedente. Fino alla data del Comitato Esecutivo del 13 settembre 2024, sono state deliberate 49 pratiche.

e) Contributo impianto studio

La concessione di contributi per l’impianto dello studio ai notai di prima nomina rientra nelle attività di mutua assistenza. Il contributo copre gli interessi del prestito d’onore fornito da una Banca Convenzionata con la Cassa Nazionale del Notariato, o da un altro ente creditizio scelto dal richiedente, fino al 100% degli interessi, con un importo massimo stabilito annualmente dal Consiglio di Amministrazione. A causa dell’aumento dei tassi di interesse, il Consiglio ha deciso di mantenere per l’anno 2024 il contributo massimo a 10.000 euro, rispetto ai 5.000 euro precedentemente fissati nel 2023.

Nel periodo da ottobre 2023 a settembre 2024, sono state deliberate ed erogate 6 domande di impianto studio da neo iscritti vincitori del concorso del 16 novembre 2018. Inoltre, nei mesi di luglio-settembre, sono state registrate le iscrizioni di 167 dei 186 notai di prima nomina vincitori del concorso del 3 dicembre 2019, con 6 di loro che hanno già presentato domanda per il contributo, attualmente in fase di istruttoria.

f) Indennità di maternità

La gestione dell’indennità di maternità ha raggiunto un sostanziale equilibrio grazie a una nuova normativa che ha introdotto un tetto massimo all’indennità erogata, modificando l’articolo 70 del T.U. del Decreto Legislativo n. 151 del 26 marzo 2001. Nel periodo in esame, sono state deliberate 76 pratiche ai sensi dell’art. 29 del Regolamento per l’attività di previdenza e assistenza. Dal 2019, l’Ente può anche avvalersi di contributi statali previsti dall’art. 78 del D. Lgs., che consente di ridurre gli oneri relativi all’indennità di maternità. Questo articolo prevede che, nei casi di tutela previdenziale obbligatoria, una parte della prestazione erogata sia a carico del bilancio dello Stato.

g) Convenzioni

A partire dal 1° gennaio 2024, è stata rinnovata la convenzione con la Banca Popolare di Sondrio, offrendo una serie di agevolazioni per gli associati della Cassa, consultabili sul sito ufficiale ed è stata mantenuta la disponibilità di ulteriori convenzioni con importanti istituti di credito per supportare gli iscritti nella loro vita professionale e personale.

Gestione del patrimonio immobiliare

L’Ufficio Servizio Gestione Amministrativa Immobiliare si occupa della gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare della Cassa. Nel periodo da ottobre 2023 a settembre 2024, l’Ufficio ha realizzato diverse attività urbanistiche, fiscali e amministrative, promuovendo l’alienazione di unità in vendita e incentivando la messa a reddito di quelle non locate, oltre a monitorare la morosità.

La Cassa ha conferito al Fondo Flaminia immobili situati in Roma, Via E. Manfredi e Via Cavour, ritenendo questa scelta la più idonea per una gestione proficua e redditizia del patrimonio, non limitandosi alla semplice amministrazione, ma cercando soluzioni attive e redditizie.

L’Ufficio ha mantenuto un dialogo costante con i conduttori degli immobili, specialmente quelli ad uso non abitativo, per prevenire il rischio di vacancy rate. Nonostante la riconsegna di alcune unità, è stata evitata qualsiasi vacancy a Roma, con poche unità non locate.

È previsto un contributo per il pagamento dei canoni di locazione delle sedi dei Consigli Notarili, con una riduzione del 25% per sedi di proprietà della Cassa e un contributo del 19% per sedi di terzi. L’Ufficio ha gestito la ricezione delle richieste e l’erogazione dei contributi.

L’Ufficio ha inoltre monitorato le morosità, producendo report informativi e sollecitando i conduttori morosi. I casi di morosità sono stati limitati grazie all’analisi preliminare della solvibilità dei conduttori e alla richiesta di fidejussione a prima richiesta.

La copertura assicurativa per gli immobili è stata affidata alla Compagnia HDI Assicurazioni per il biennio 01/07/2021 – 01/07/2023, con opzione di proroga. La polizza copre sia stabili in proprietà esclusiva che unità immobiliari in condominio, con un valore assicurativo ridotto a 103.817.204,31 euro e un premio annuale di 37.450,71 euro, anch’esso ridotto rispetto al precedente contratto.

* * *

Segue una analisi della gestione del comparto mobiliare della Cassa con precisazioni circa le politiche monetarie di FED e BCE in atto, di cui si evidenziano i principali indicatori economici.

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Gestione Finanziaria della Cassa

Risultati Finanziari del 2023

Proventi Finanziari: nel 2023, i proventi finanziari lordi sono stati 29.565.585 euro, con un decremento del 38,34% rispetto al 2022. Questo calo è principalmente attribuito ai minori proventi dai Fondi Comuni di Investimento, a causa delle difficoltà nei mercati finanziari;

Oneri Finanziari: gli oneri finanziari hanno raggiunto 21.081.136 euro, rispetto ai 32.881.816 euro dell’anno precedente, con una diminuzione del 35,89%.

Risultato Netto: il totale di “Proventi ed Oneri Finanziari” è stato quindi di 8,484 milioni di euro, in calo rispetto ai 15,066 milioni di euro del 2022.

Fondo Rischi: Tra gli oneri è incluso un incremento del “Fondo rischi diversi patrimonio mobiliare” per 14,109 milioni di euro, creato per coprire potenziali perdite nei Fondi Comuni di Investimento, che potrebbero essere recuperate nel medio termine.

Strategia di Investimento

Nel 2023, il Consiglio di Amministrazione ha adottato un approccio prudente, limitando le operazioni sul patrimonio mobiliare e attendendo segnali di stabilizzazione nei mercati. Sono state effettuate vendite e riacquisti limitati in quattro fondi, esercitando l’opzione di affrancamento fiscale sulle plusvalenze al 31/12/2022.

Nella seconda metà dell’anno, è stata impiegata parte della liquidità in eccesso per acquistare BTP a lunga scadenza (2037-2045) per un valore totale di 52 milioni di euro e BTP a breve scadenza per 24 milioni di euro.

Tre certificati assicurativi sono stati riscattati per un totale di 7,891 milioni di euro, con un rendimento medio annualizzato del 2,0%.

Rendimento della Gestione

Il rendimento contabile lordo del patrimonio mobiliare per il 2023 è stato del +1,74%. Considerando tutti i costi, incluso quelli fiscali, il rendimento netto è stato del +0,39%.

Il rendimento finanziario, che considera l’andamento del valore del patrimonio durante l’anno, ha raggiunto il +7,35% lordo e +6,86% al netto di costi e imposizione fiscale.

Aggiornamenti per il 2024

Anche nella prima parte del 2024, il Consiglio ha mantenuto un approccio prudente, focalizzandosi principalmente sui titoli di Stato e sulla razionalizzazione del comparto dei Fondi UCITS.

Al 10 settembre 2024, il patrimonio mobiliare della Cassa ammonta a circa 2,026 miliardi di euro, suddivisi tra titoli di Stato, obbligazioni, Fondi Comuni di Investimento, Fondi Immobiliari, Fondi di Private Equity e liquidità.

Asset allocation

La ripartizione attuale del patrimonio mobiliare è la seguente:

Immobiliare: 10,34%;

Mobiliare: 89,66%;

Fondi di investimento immobiliare: 19,78%;

Fondi comuni di investimento mobiliari azionari e partecipazioni azionarie: 19,87%;

Fondi comuni di investimento mobiliari obbligazionari: 30,04%;

Titoli di Stato: 6,82%;

Obbligazioni: 0,58%;

Fondi di Private Equity: 6,96%;

Liquidità: 5,61%.

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La Relazione prosegue con l’analisi dell’attività dell’ufficio legale, dell’ufficio gare e appalti, dell’Assemblea dei Rappresentanti, delle Commissioni e della Struttura della Cassa (composta complessivamente da n. 52 unità, compresi quattro “quadri”, tre dirigenti e il Direttore Generale).

La Relazione conclude evidenziando l’utilizzo del sito web come canale di informativa e coinvolgimento attivo degli iscritti (e non solo) e il dialogo attivo con le associazioni di categoria e gli organi istituzionali, tra cui rientrano l’organizzazione di un convegno sulla cultura previdenziale, organizzato in collaborazione con la Fondazione Italiana del Notariato e della Convention sulla previdenza complementare e il giusto compenso professionale (oltre che tramite la partecipazione del Presidente e di Consiglieri a numerosi eventi e convegni sul territorio).

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