26 Settembre 2024

Più vetrina per le competenze dei notai

a cura di Massimo Caccavale

Non sappiamo se capita anche ad altri colleghi ma, in redazione ci accorgiamo che, nel leggere i quotidiani o ascoltare un programma in tv, alla radio e, soprattutto, sui podcast, sempre più spesso, non riusciamo a non pensare a quale riflesso o impatto pratico possano avere sul nostro lavoro le questioni trattate da un articolo di stampa o da una trasmissione.

Con questo approccio “malato” e notaiocentrico, ci troviamo, spesso a discutere (oltre che ovviamente di tematiche squisitamente giuridiche e fiscali) degli argomenti più disparati: dalle notizie del mondo bancario (che realizza sempre maggiori profitti, a fronte di una popolazione, e quindi clientela, in affanno) a quelle sulla sostenibilità e transizione ecologica (come influenzerà nei prossimi anni le attività delle imprese nostre clienti? Che  impatto avrà sugli immobili e sul mercato immobiliare, a noi così caro?), all’intelligenza artificiale (riuscirà a redigere l’atto e a risolvere questioni giuridiche? Sarà possibile contrastare il fenomeno delle false identità generate dall’IA e svolgere la nostra attività con il rischio di interfacciarsi con una persona collegata a distanza inesistente o, comunque, diversa da quella che appare?) e così via dicendo.     

Con lo stesso spirito abbiamo letto la recente notizia della condanna dell’imprenditore che non ha versato quanto dovuto al fisco per mancanza di liquidità, causata da inadempienze della Pubblica Amministrazione, oggetto del commento da poco pubblicato.

In questi ultimi giorni, tre articoli in particolare hanno attirato la nostra attenzione.

Ci riferiamo a:

Come applicare il “Salva casa”: cinque webinar da ottobre (pubblicato su Il sole 24 ore del 23 settembre 2024, pag. 26);

Passaggi generazionali. L’alibi (debole) del fisco (a firma di Ferruccio De Bortoli, pubblicato su l’inserto del Corriere della sera, L’ economia  23 settembre 2024, pagg 1 e 2);

Casa, in Italia servono 3,5 milioni di nuove abitazioni entro il 2050 (pubblicato, ancora, su Il sole 24 ore del 23 settembre 2024, pag. 17 ).

Tutti e tre gli articoli ci inducono a una stessa considerazione: dobbiamo essere più presenti in pubblico!

E naturalmente di ciò deve farsi carico, in primo luogo e soprattutto, il nostro organo istituzionale nazionale.

Non ci riferiamo ora al “far politica in senso stretto”: siamo certi che questa fondamentale attività sia svolta al meglio, per lo più sotto traccia, dal CNN, che prova a farsi valere con i politici – tutt’altro che notaiocentrici! -, a volte portando a casa buoni/ottimi risultati, a volte ottenendo soluzioni di compromesso, spesso senza risultati.

La nostra lamentela al riguardo è un’altra ed è nota: ci piacerebbe avere qualche informazione e comunicazione in più, non diciamo su tutto quello che accade dietro le quinte, ma almeno su quello che si può dire senza che la divulgazione arrechi pregiudizio alla categoria.

Apprezziamo anche lo sforzo che si sta facendo per diventare interlocutori privilegiati, da un lato, della magistratura (in materia, ad esempio, di volontaria giurisdizione), dall’altro, degli istituti bancari e assicurativi (si consideri la recente convenzione per le surroghe) e, dall’altro ancora, del mondo del Terzo Settore e degli enti sportivi.

Qui, però, vogliamo parlar d’altro.

Con riguardo al webinar, per esempio, si legge nell’articolo che sono in programma, a breve, seminari dedicati al “Salva casa”, ai quali parteciperanno gli autori del quotidiano e gli esperti della materia. All’incontro dedicato allo stato legittimo e alla commerciabilità degli immobili interverranno, verosimilmente, i colleghi che collaborano con il quotidiano, senza dubbio bravissimi, ma che esprimeranno la loro opinione, certamente frutto di un loro approfondimento giuridico, ma che non sarà stata oggetto di condivisione con la categoria.

Considerando che siamo in un’epoca in cui chi prima parla ha, per ciò solo, ragione e influenza l’applicazione delle norme, sarebbe necessario che a incontri del genere partecipasse anche qualcuno scelto dal CNN, che esponga l’orientamento del nostro organo rappresentativo nazionale, con equilibrio e tenendo conto di quanto sostiene la Cassazione (soprattutto dalle SS.UU. del 22 marzo 2019, n. 8230 in poi.) e, soprattutto,  delle diverse problematiche esistenti in ogni territorio del Paese.

Al convegno di Senigallia del 21 settembre scorso, Enzo Pappa Monteforte sosteneva che non è detto che un buon notaio sappia fare politica (del notariato). Vero! Epperò, all’incontrò si affronterà un tema giuridico, assai rilevante sul piano pratico: bravi colleghi, esperti della materia, ne abbiamo e il Consiglio deve utilizzarli anche, e soprattutto, in occasioni come queste. Naturalmente, confidando nel fatto che il CNN abbia la forza di chiedere al giornale di Confindustria di essere coinvolto.

Nel secondo articolo segnalato, si evidenzia che, nei prossimi quindici/venti anni, nel mondo, ci sarà un passaggio generazionale di patrimoni piccoli e grandi di circa duemila miliardi e un trapasso di asset per circa novantamila miliardi di dollari (sì avete letto bene le cifre, davvero impressionanti e, infatti, De Bortoli sottolinea che “il fenomeno è tutt’altro che un fatto privato. Quasi una rivoluzione sociale destinata a cambiare radicalmente le modalità di risparmio e investimento… ma anche un’opportunità o un rischio per l’intero sistema economico“) e che occorrono idee nuove per veicolare al meglio i passaggi generazionali.

Chi meglio di noi può dare suggerimenti e idee in materia?

Occorre allora spingere forte sul tema, con l’attività scientifica tipica (studi, convegni, riviste), certo, ma anche con incontri pubblici, per affermare e far percepire la centralità del notariato. E ciò, perché no, prendendo spunto da chi, come i commercialisti e gli avvocati, sempre di più si presenta al pubblico come promotore di iniziative utili ai clienti e ai giovani e come garante di legalità ed efficienza.

Lo stesso dicasi per il terzo articolo (ove, tra l’altro, si legge “i permessi di costruire calano e la rigenerazione è spesso complicata da una legge urbanistica del 1942″) che sollecita un ripensamento della legge urbanistica. Anche su questo tema avremmo tanto da dire, no?

Insomma, ben vengano i convegni e gli incontri di studio che ogni settimana si organizzano da notai, tra notai e per i soli notai, ma ci sembra che i tempi richiedano lo sforzo di superare la ritrosia (tipica del notariato) a far sentire, senza timore, la propria voce all’esterno e, quindi, di partecipare e promuovere (senza snobismo) incontri che non siano rivolti soltanto ai colleghi, provando a sensibilizzare l’opinione pubblica, orientare i decisori politici e offrire soluzioni adeguate ai giudici.

Sursum corda.

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