Il saluto ai lettori di Mimmo Cambareri
Cari Lettori,
voglio anche io congedarmi da voi con un saluto e alcune riflessioni.
In questi ultimi tre anni ho affiancato il direttore Arrigo Roveda dandogli un modesto contributo. D’altronde non ne aveva bisogno di più.
Di seguito qualche riflessione su alcune cose fatte e da fare.
Direttore
Sono nel mondo del notariato da circa quaranta anni e voglio testimoniare l’entusiasmo, la passione, la creatività, la non arrendevolezza e l’esperienza di Arrigo Roveda. Dopo tanti anni di notariato costituiscono ancora, non senza sorpresa, un grande e raro valore.
Politica
Spesso si dice che FederNotizie sia e debba essere un giornale di servizio alla categoria e non un giornale politico. Non sono d’accordo. Qualunque essere umano che faccia qualcosa di impegnato fa politica. Ed è un bene che sia così. La politica si fa facendo cose e anche non facendole. L’inerzia e l’abbandono sono anch’essi politica, la politica di lasciar correre e far fare agli altri. Il mio invito alla redazione è di farne il più possibile, di politica, senza timori.
Cassa di Previdenza
Credo che la migliore iniziativa in materia di Cassa di previdenza degli ultimi anni sia stata quella di questo giornale (link). Abbiamo esplorato scientificamente con professori universitari, con gli attuari della Cassa e i rappresentanti ufficiali della Cassa il mondo della previdenza notarile.
Spiace essersi ritrovati negli ultimi tempi con un Presidente della Cassa schierato dichiaratamente e ideologicamente (per sua espressa pubblica ammissione) con una netta preclusione a qualunque forma di apertura (seppur modestissima) al sistema contributivo, all’ultimo Congresso schierato su forme di misoginia professionale e soprattutto incapace di ammettere che il nostro sistema previdenziale è vicino al collasso. Come scritto su queste pagine una Cassa che invita (come fa) i giovani (per il loro bene) ad aderire a forme integrative è una Cassa che riconosce il suo fallimento.
Internazionalità, lingue straniere e mancanza di visione (e capacità di realizzarla)
L’organo di vertice di categoria (il CNN) dovrebbe, prima di ogni cosa, avere una visione e quindi i progetti (concreti) per realizzare tale visione.
Negli ultimi anni, fortunatamente, altri e con successo si sono sostituiti ad esso, in questa mancanza, per contribuire ad esempio alla resilienza della nostra ripresa economica durante e dopo la pandemia con le assemblee in videoconferenza.
Cito un altro esempio di progetti concreti che il CNN dovrebbe in questi frangenti realizzare.
Ci collochiamo tra le prestazioni professionali di più alto livello al pari delle managerialità economico finanziarie del Paese Italia e pur essendo parte dell’Unione Europea non è previsto che i notai debbano conoscere almeno una lingua straniera, non possiamo rogare liberamente solo in lingua straniera i nostri atti anche con parti solo italiane anche quando sappiamo che quei nostri atti sono destinati a circolare fuori del nostro territorio nazionale.
Rischiamo di restare indietro.
Responsabilità
Negli ultimi quarant’anni il legislatore ci ha messo alla prova (seppur maldestramente con smodato utilizzo della previsione delle sanzioni della nullità). Le leggi varie in materia di condono edilizio (si dovrebbe dire di garanzia di regolarità urbanistica ed edilizia degli oggetti delle nostre vendite), di controllo sulla fedeltà fiscale in materia di reddito fondiario, sull’omologa degli atti societari, sulla conformità catastale, sull’antiriciclaggio. Siamo stati caricati di grandi responsabilità. La nostra risposta è stata funzionale ed efficiente. Il funzionamento di quelle norme purtroppo non è ottimale. Non occorre spendere neanche una parola in materia di antiriciclaggio. Si veda la recente vicenda in materia di conformità catastale (link). Comunque l’assunzione di responsabilità funziona. Le nostre prestazioni sono ormai quasi di risultato ma il sistema funziona (e noi sopravviviamo). Non è pensabile progredire diversamente. Ma le proposte dovrebbe venire da noi così da costruirle senza le negatività evidenziate. Eppure ancora oggi buona parte della categoria vuole rifuggire dall’assunzione di responsabilità senza accorgersi che è la nostra zattera di salvataggio.
Auguri
Alla nuova direttrice e alla nuova redazione auguro un triennio di soddisfazioni, di impegno politico e di responsabilità.
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